Passione

Aforismi

Emanuele Severino

Eterni sono ogni nostro sentimento e pensiero.
Filo-sofia significa, alla lettera, "cura per ciò che è luminoso"; e la verità è per essenza ciò che si mantiene nella luce.
Il capitalismo nasce quando non è più lo scambio di merci a servirsi del denaro, ma il denaro a servirsi della merce, quando cioè l'incremento del denaro in quanto profitto privato è lo scopo della produzione di merci.
Il culmine della follia non è forse pensare che l'essere è il nulla? E "nichilismo" non è forse, innanzitutto, pensare che l'essere è nulla?
Il grido. Sta all'inizio della vita dell'uomo sulla terra. Il grido di caccia, di guerra, d'amore, di terrore, di gioia, di dolore, di morte. Ma anche gli animali gridano; e per l'uomo primitivo grida anche il vento e la terra, la nube e il mare, l'albero, la pietra, il fiume. Ma solo l'uomo si raccoglie attorno al proprio grido, in assenza degli eventi che l'hanno provocato.
Il modo in cui si muore è determinato da ciò che si pensa della morte.
Il rapporto con la verità divide gli uomini perché di fronte ad essa ogni individuo deve essere solo e perdere in qualche modo di vista quel che fanno gli altri. Non guardava in questa direzione Gesù, quando diceva di esser venuto a portare la spada?
L'Europa può avere un'identità solo in quanto e unita; e può essere qualcosa di unito solo in quanto ha un'identità.
L'angoscia è l’oscillazione della coscienza umana di fronte al nulla.
L'orgoglio è una qualità di chi è impotente. È dal punto di vista di Dio che Lucifero pecca di orgoglio. Ma la vittoria di Dio su Lucifero è un'illusione di Dio.
La beatitudine non è il premio della virtù, ma la virtù stessa.
La filosofia nasce dal terrore provocato dall'imprevedibilità del divenire della vita.
La morte è l'assentarsi dell'eterno.
La ragione è libera per se stessa e non accetta ordini di tenere per vero qualcosa.
La verità non può essere il rimedio del dolore.
La volontà e la sua oggettivazione nel nostro corpo è l'unico fenomeno che possiamo vedere dall’interno, nell’intimo della coscienza.
Nella sua essenza, ogni uomo è l'eterno apparire del destino.
Non è l'uomo a capire il destino, ma è il destino stesso a capirsi e ad apparire nel proprio sguardo.